NECROLOGIO
Lettera necrologio scritta da Don Pio Arcangeli, socio del Procuratore Generale ai superiori della Comunità:
M. Rev.do Padre,
il 19 agosto, come gia' sai, e' morto a Bologna l'Abate Francesco Bovi.
Era nato a Bologna da famiglia nobile il 12 settembre 1816.
La sua scelta di consacrarsi a Dio risale agli anni della infanzia, così il 13 dicembre 1834, ben cosciente della consacrazione, vesti' l'abito religioso della nostra congregazione.
Dopo aver brillantemente compiuto l'anno di Noviziato, il 5 gennaio 1836 si lego' a Dio in modo piu' stretto con la professione dei voti solenni.
Aveva molte doti naturali che lo segnalarono presto come un candidato ideale a svolgere il compito di Parroco e cosi' fu nominato Parroco prima a S. Michele di Coronata, presso Genova, e poi i superiori lo designarono Parroco di S. Secondo nella città di Gubbio.
In questo incarico si dimostro' eccellente, sia per zelo pastorale, sia per generosita' verso i più bisognosi con larghezza di interventi concreti e di amore.
Nel 1861 oltre che Parroco, fu anche Priore della Comunita' di S. Secondo.
E una volta maturo sia per discernimento che per esperienza fu nominato Visitatore della Congregazione, delicato incarico che esercito' per ben 15 anni.
Nel 1870, avendo speso tanti anni e tante energie per la Congregazione, fu elevato alla dignita' Abbaziale.
Dalla dieta triennale del 1881 gli fu chiesto di lasciare Gubbio e lui parti' tra il rimpianto generale e ando' a Bologna, nella canonica di S. Salvatore, come Abate di governo.
Fu colpito da malattia cardiaca e percio', dopo alcuni mesi di osservazione gli fu suggerito di trasferirsi nella canonica di S. Cecilia di Croara per averne un po' di riposo e di aria buona.
Ma il male non diminui', ed egli sentendo approssimarsi la fine, volle ricevere i sacramenti della chiesa con umilta' e compunzione e rese l'anima a Dio da vero religioso.
Penso che ogni confratello della nostra Congregazione, abbia già pregato in suffragio per la sua anima, tuttavia, voglio raccomandare ancora alla tua Comunita', l'anima di questo nostro confratello.
Roma, da S. Pietro in Vincoli 01,09,1884
D. Pio Arcangeli
Canonico Regolare Lateranense
Socio del Procuratore Generale