Dissertazione
DISSERTAZIONE
" Se questa mia orazione che si aggira intorno alla difesa del giustissimo Aristide, io avessi avuto per scopo di crederla degna dell'altrui merito, non mai avrei sofferto, che scolpita da si ambizioso titolo, a V. P. Reverendissima si fosse presentata.
Sarebbe stato per verita' un abusarsi non solo di quella gentilezza ed umanita' , che tanto la distingue; ma un volersi servire di quell'audacia e superbia con chi tanto di modestia sa far uso, quanto per probita' e per sapere viene da tutti ammirato.
Adunque non la gloria di me stesso, non la persuasione d'uguagliare coll'offerta il merito del personaggio a cui io presento questa mia cosetta; ma la brama, che ho di corrispondere alle cure dei Superiori, ma il desiderio di far conoscere quali siano state le mie annuali occupazioni, e sovra tutto l'ossequio e la venerazione, che presto a Lei mio ottimo padre sono state le forti ragioni, che mi fanno, e mi hanno fatto investigare qualunque circostanza per dimostrarle il mio attaccamento, e la mia premura.
E siccome sarà a lui cosa graditissima di osservare come dietro alla traccia del C. Lettore segnala, mi sia sforzato di eseguire la difficultà dei precetti, e che colla di cui esecuzione abbia meravigliosamente veduto nascermi e per così dire, sotto gli occhi, un'orazione, che era a me piu' facile a credersi, che a farsi, non riuscita d'elegante stile, non di quella perfetta unita', che si esigerebbe da un savio, non di quella sublime facondia tanto apprezzabile in un discorso, cosi' sebbene non merito sotto qualunque aspetto si consideri, alcun pregio, pure non dubito, che V.P. l'accogliera' con benevolenza e con quel piacere con cui gode del profitto dei giovini, e procura d'unire ad una religiosa educazione di essi elevatezza di sentimenti proprii ad animare alla coltura ed all'amore delle scienze.
Pertanto va pure coraggiosa orazion mia, e non temere ripulsa da chi ha soltanto per norma l'umanita'.
E siccome io spero e quasi son certo che ne avrai complimento, cosi' mi auguro dal Salvatore nostro tanta forza di potere in tempo piu' opportuno darle maggior prova della mia venerazione, e del mio grato ed umile affetto a lei specchio di rettitudine, delizia dei giovini, decoro e gloria della Congregazione".