Abate
ABATE o ABBATE
alle origini della vita monastica, monaco di riconosciuta esperienza spirituale (aramaico 'abba, padre) sotto la cui guida ci si poneva come discepoli.
Oggi il termine indica colui che è chiamato (per un tempo determinato o a vita, secondo le costituzioni dei vari ordini e monasteri) da una comunità monastica a reggerla e guidarla.
L'elezione dell'abate spetta al capitolo conventuale con scrutinio segreto.
Nel suo monastero egli ha piena giurisdizione, e ha diritto alla insegne episcopali.
Abate primate è l'abate superiore di tutta la congregazione confederata dei benedettini, voluta da Leone XIII nel 1893; risiede a Roma.
Abate generale è il superiore di una congregazione monastica; governa cioè una congregazione di monasteri sottomessi alla stessa osservanza; si tratta però di una direzione in senso molto lato.
Abate titolare è il monaco con il titolo di abate ma senza governo.
Abate commendatario era nei secoli XIV-XVI, l'ecclesiastico (o anche il laico) a cui, in assenza dell'abate, veniva assegnata in beneficio un'abbazia.
L'Abbias nullius dioecesis, "abate soggetto a nessuna diocesi", regge con poteri vescovili un'abbazia costituita in diocesi.